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L'idiotamento della cultura italiana, Il sole 24 Ore, 09.05.2010

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L'idiotamento della cultura italiana, Il sole 24 Ore, 09.05.2010

La cultura italiana è ammalata di “sclerotizzazione”? Quando vedi che il buon Pietro Citati, uno dei letterati più insigni del nostro Paese (e di cui stimo la coltia ed elegante prosa) si mette a litigare con Bossi sul viagra e la senescenza; quando vedi che la Guzzanti vuole che del suo film si parli nelle pagine di politica perché il suo è “un atto politico”; quando vedi poi che sul palco di una sempre meno seguita edizione del concerto del I Maggio si alternano i soliti luoghi comuni compresi quelli sul bello della lentezza (naturalmente ritrasmessi dai suoi cultori con superapidissime mail o youtubate); e quando vedi Sgarbi sbraitare nelle peggiori trasmissioni televisive; e Costanzo che torna in Rai con tutti gli onori a occuparsi perfino in modo costanzesco di poesia nella trasmissione radio notturna; e quando leggi che il Piersilvio nazionale stima tanto la De Filippi perché come “tiene” la telecamera lei…; e quando vedi che il responsabile di cultura Rai 1 è Marzullo; ecco, ti chiedi a che punto di sclerotizzazione siamo. E quando vedi che Berlusconi fa spot a favore di Saviano (miss legalità, lo chiamo io) attaccandolo, come se non l’avesse pubblicato la sua Mondadori, e vedi che Saviano “risponde” con spot di culto della personalità (il suo ritratto sul faccia delle persone) che neanche Berlusconi medesimo, ennesimo segno della perniciosa riduzione dell’arte (o presunta tale) a moralismo o a politica come diceva Baudelaire; e poi quando vedi che il massimo editore pubblico (Rai) si mette a far reality con gli scrittori come Busi che fanno i divi offendendo (almeno Busi una linea ce l’ha, la Rai no); e poi vedi i “finti” signori, beccati nei mesi scorsi a “copiare” libri, come Augias e Galimberti, che non cessano però di dar lezioni a destra e a manca, si capisce che lo scenario è segnato da una malattia che è il contrario della vivacità culturale. La sclerotizzazione” si esprime in pregiudizi, rituali e da un fenomeno che chiamo di “idiotamento”. Poiché non sono mai stato dell’ala degli scrittori impegnati a sinistra mi han sempre considerato un “centro-destra” anche se non scrivo sui giornali di quella parte, se dirigo collane per editori non certo di “destra” come Rizzoli e Il Saggiatore. Gli schemi della sclerotizzazione sono duri a morire. D’altra parte, questo governo e i suoi politici –spesso distratti e a volte un po’ patetici sulla cultura- non mi hanno mai coinvolto in nessun progetto, tantomeno offerto incarichi. Forse il fatto d’esser cristiano e dunque di “non avere patria” riesce strano ai cultori di una intellettualità che si dimostra affidabile solo per la capacità di schierarsi o di tornar utile all’idiotamento generale. Sono inaffidabile ? Perfetto. Forse così si combattere la sclerotizzazione e idiotamento. Essendo affidabili come libertà di pensiero, come capacità di rischio (di lanciare idee e anche di sbagliare). Non affidabili come “spalla” politica o scimmia da circo. E insorgendo e costruendo con ogni strumento a disposizione altri luoghi, altri modi. Altro stile.