Tango di Marta
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sul tavolo della casa al mare
era la mia giovane zia
che ebbe la dolcezza di morire
perché noi si potesse vedere
cosa resta e cosa va via
tra le nubi ventose del giorno
e quando la vita sulle onde sa ballare –
Permetti questo tango, zia ragazza
mia fidanzata, dal giorno di uno sguardo
da bambino. Eri
la sposa di cosa, quale rosa
fiammeggiava nel tuo respiro, nella
mente silenziosa.
Traversai per seguirti
tutto il possibile dolore degli uomini
vidi come si spezza nell’aria un padre
come si chiudono le ali sul viso
di una madre, le sorelle come mai
nate, e l’amore
con le sue barche sulla riva abbandonate.
E non ci siamo più lasciati. Dimmi
che sarai tra le prime a venire
incontro a me quando il respiro
lo prenderà di colpo il mare.