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Avvenire, 27.05.2009
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IL SENSO DI UNA PROPOSTA
LA «PROSSIMITÀ» DELLA CHIESA ALL’UOMO REALE
DAVIDE RONDONI Accade con Gesù. Con i Santi. E con la Chiesa. Accade che gli uomini li sentano vicini. Li sentano prossimi. Come nei racconti dei Vangeli si vede che le persone consideravano Gesù uno che era vicino, uno che non stava solo ritirato in preghiera o chissà dove, rapito nei suoi colloqui misteriosi con il Padre. Accadeva con Gesù. Sapevano dove trovarlo. Era prossimo a gente di ogni tipo. Ai poveri, ai bambini, a chi era ricco ma senza gusto per la vita, a chi non sapeva farsi amare, a chi avrebbe voluto tirare la prima pietra, a chi non si alzava più dal letto. A chi aveva la peste. A chi non ci vedeva più. Era prossimo a chi voleva discutere su Dio. A chi aveva fame. Faceva diventar matti gli intellettuali del suo tempo, gli scribi, e gli ipocriti, i farisei. Che lo volevano 'bloccare', mettere in una casella, assegnargli un campo d’azione consono al loro pensiero su Dio e sugli uomini. |