Tango sottovoce I
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bagnate splendono nel sole dei temporali,
i capelli delle ragazze sembrano dipinti
sulle fronti e i vestiti felici d’acqua,
quando si rompono le nubi del cuore e dei cieli
cantando,
e non funziona il governo,
i bus rallentano, non funziona più
il tempo ma solo
la pioggia e i segni dell’eterno
e le rondini, le rondini
attendono negli antichi muri forati
come i baci nel cuore, quando
le piogge illuminano d’argento le piazze
e tu esci con l’ombrello di carta di giornale –
vederti è vivere e morire, è
tutto quel che devo fare
nei giorni di vita o come chiamare
questa festa dolorosa e confidente,
vederti mentre gesticoli al telefono davanti
a una delle belle facciate
di una città italiana che preziosa, rara
sta rischiando di svanire –
vedi come il cielo rischiara
e le rondini volano esatte
ed impazzite di luce –
tienimi
quando viene la notte
di tutte le notti
e con gli occhi feriti di dura
bambinesca gioia
si cerca il giorno nel giorno –
non ho paura
della tua bellezza
che interamente mi brucerà,
del suo cenno regale
che in me diventa temporale
e alberi, sospensione di canti, città…
A M. luglio 2009.