Tango di Borgonovo*
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dal sonno dove sono un altro alle mani
che mi legano ancora un giorno nel letto, ogni
mattina mi devo ricordare chi sono…
e dove ha rallentato, poi si è fermata la corsa
a perdifiato, dopo il goal o cosa era
che mi ha portato fin qui dove nulla
si muove di me e la lastra dei giorni
incido con gli occhi…
Mia moglie
ha nome francese e sa graffiare
mi sta guardando diminuire ma io nel suo sguardo
divento invincibile
e ogni stadio di fantasmi posso ancora
attraversare.
Mi chiamo
come un capitano medievale,
Borgonovo giocatore di pallone
ma ora i campioni miei compagni
che sul campo correvo ad abbracciare
si fermano ragazzi, dolci ed eleganti sulla porta
e non sanno cosa dire.
Cosa dire l’ho imparato io, notte
a notte come un bimbo
impaurito tra i lupi, guardando
con gli occhi sbarrati nel silenzio
la bocca di Dio
che soffia e fa suonare i boschi, disegna
le nubi, e nei deserti fa battere le pietre,
schianta pianeti nel niente, e fa
un nuovo tifo per me.
Ma ho un sogno, dici. Una mattina alzarmi
e andare - non molto lontano, di là
nella stanza delle mie figlie:
poterle io, solo una volta, svegliare…
*Stefano Borgonovo, campione di calcio di serie A e della nazionale italiana, è stato colpito da Sla a fine carriera.