Tango delle citt
- Dettagli
- Visite: 2354
l’angolo e diviene
allegria
abbiamo
la luce del sole prodigiosa
che in un istante tra gli addii dei tetti
scompare
ma torna radiosa negli occhi
di donne che si coprono
di nubi e di vigneti.
Abbiamo bambini tra i colonnati
ombre inventate dai pittori,
e solitudini che piangono da millenni,
uno stormo di preghiere pazze
di cori di peccatori, abbiamo
una giovinezza che non vedi subito
se non hai occhio di principe e bandito.
Siamo le città della patria che non esiste,
ognuna madre, fortezza e inespugnabile
carezza
traversate dai colombi, dalle visite lentissime
alle tombe, dai riflessi delle acque
città perse nelle nebbie e nelle piogge,
come nelle cascate del sole, così pazze
e sagge.
Ognuna balla da sola, o concede un giro
a un re dallo sguardo straniero
e poi abbraccia di nuovo solo la propria luce,
lanciando da torri e finestre
la pena e l’amore in una sola voce