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Fare televisione per favorire la curiosità

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Fare televisione per favorire la curiosità

Fare televisione per favorire la curiosità e l’apertura al mondo. Un sogno?
No, se si è disposti a lavorare di inventiva e di precisione. E se si ha come formidabile arma la poesia. Direte: cosa c’entra la poesia con la tv? Niente. Soprattutto non c’entra se uno pretende di far diventare la tv (che ha modi e ritmi propri) un contenitore adatto a tutto. Molto della vita, per fortuna, deve stare fuori dalla tv. E così anche la poesia o l’esperienza artistica in generale non si possono fare con la televisione. Ma la tv può servire all’arte, a suo modo. E viceversa, l’arte alla tv. E allora mi sono inventato qualche anno fa (complici Pupi Avati e l’allora direttore di Sat 2000 Emanuele Milano, gran capo in Rai negli anni 70-80) un programma che da un po’ di tempo gira sul satellite can 818 sky (e rimandato spesso da tv regionali) e approderà sul digitale terrestre, nuova frontiera della tv.  Si chiama “La storia, le storie”, e di basa su un’idea semplice che si è rivelata fertile e funzionante. Scelgo un testo, una poesia o brani di un romanzo che toccano una questione storica o sociale rilevante (un personaggio, un fatto, una questione) e con un ospite in studio, con l’ausilio di filmati dal cinema o d’archivio e con la lettura del testo, si fa un viaggio in quel problema con un ottica che non è solo quella della politica, o della sociologia o della statistica. Perché la letteratura offre una chiave di interpretazione anche esistenziale che conta. E allora, ad esempio, a partire da una poesia di Luzi sul ritrovamento del cadavere di Moro, ho discusso con Andreotti della stagione terroristica, o a partire da un romanzo giallo ambientato a Milano, ho viaggiato con il capo della squadra mobile meneghina nei cambiamenti della mala. E così, ormai da quattro anni, passando da momenti dell’impero romano al ’68, dal fascismo alle stragi armene, dalla guerra in Terra Santa ai mutamenti ecologici. Con le pagine dei grandi della letteratura e dei poeti a fare da bussola speciale. Mezzora di programma, ben ritmato e vario, con ospiti noti e volti nuovi, che ha trovato un suo spazio nella grande piazza della tv satellitare e che costituisce una esperienza ormai assodata.
Per me un buon espediente per campare, una sfida ogni anno nuova, e l’occasione per conoscere e far conoscere questioni interessanti, drammatiche e importanti per comprendere il nostro presente. Per una tv che non pretende d’essere tutto, ma che può contribuire ad appassionare a tutto.
Quest’anno nel mio studio realizzato come un  “bar del mutamento” saranno ospiti e pagine che ci guideranno a capire meglio certi grandi cambiamenti a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni: dal fallimento del comunismo ai mutamenti della mafia, dalla nuova classe operaia alle nuova criminalità, dai grandi cambiamenti dell’arte ai cambiamenti del mondo del calcio o della canzone. E in studio con il poeta-conduttore ci saranno Angelo Panebianco, Giorgio Celli, Lucio Dalla, Marino Bartoletti, Beatrice Buscaroli, Milo De Angelis, il capo della squadra mobile di Milano, e giornalisti, scrittori, esperti…

La storia, le storie – di Davide Rondoni, Luned’ ore 18,30 (replica Sabato ore 23) su Sat2000 (818 di Sky)