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Santarcangelo è terra di poeti

In che verso va il mondo (Sole 24 Ore)

Santarcangelo è terra di poeti

Santarcangelo è terra di poeti.  Un misterioso concerto di figure. Nino Pedretti, il poeta più forte, e poi Guerra, Baldini, Giuliana Rocchi…Uno sputo di terra e tanta poesia. Non è lo stesso il mondo che rotea in mezzo agli astri infiniti ? Certo, la vita globalizza, sbanda dall’America alla Cina, ma lo studioso come Brevini deve star lì a notare che Gianni Fucci, di cui esce una vasta bella antologia curata da G. Lauretano presso Casalini, con il suo dialetto del borgo delle Contrade, è più alto e scarno di Baldini e Guerra che venivano dal borgo basso. Uno sputo di case, tanta poesia, mille differenze. Fucci è ottimo, duro, di emozioni rade e forti. Uno della “seconda ondata” santarcangiolese, dice lo studioso. Da bambino Fucci figli di emigranti è tornato al borgo, ha amato Lorca, ha conosciuto i poeti in quello strano circolo del “giudizio” (del pensiero) che era sorto tra Cesena e il mare. E ha scritto sette libri, amati da tanti. Ora da quel cespo di poche case e tanta poesia è sorto un altro fiore. Già da un po’ ammiravo il nuovo stelo. Annalisa Teodorani poco più che trentenne ha pubblicato ora “Sòta la guàza.” (Società editrice il Ponte vecchio). Nel suo dialetto senza enfasi ci dà, in un sguardo che segue una orbita circolare, come ben vede Manuel Cohen in introduzione, un mondo apparentemente immobile di zie, attaccapanni, mezzi-pensieri. Ma dice: “Dal vòlti tat sint sparguiéd / e t fiuréss t’un fòs” (A volte ti senti sparso / e fiorisci in un fosso). Nella immobilità sparsa c’è una possibilità di fioritura, una violenza di vita interiore. Fioritura che può avvenire in zone non battute, nei fossi. La poesia vera aiuta anche a guardare bene dove è la fioritura, a dispetto di troppe luci e réclame. Non a caso la poetessa ricorda che fin da ragazzina fu colpita da un verso di Giuliana Rocchi: “O’ vest che t’avivi ti occ una févra lizìra” ( ho visto che avevi negli occhi una febbre leggera.). Da dove viene la febbre, quel fuoco interiore nel borgo e in questo sputo di mondo in mezzo agli astri ? Cosa porta con la voce nuova di Annalisa quel che Fucci chiama la “baleda de vént” la ballata del vento ? Cosa soffia tra gli umani a Santarcangelo e nel mondo ?