In che verso va il mondo (Sole 24 Ore)
Siamo in un epoca in cui si parla continuamente d'amore
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Siamo in un epoca in cui si parla continuamente d’amore. Avveniva così anche intorno al mille e in altre epoca di splendore e di crisi. E’ necessario. Ne discutevano anche violentemente maestri come Guglielmo di Thierry e Abelardo e san Bernardo e poi i poeti provenzali, i toscani e via, fino ai capolavori di Guinizelli, Dante... E anche ora avviene: è una bellezza, uno stordimento, una forza…Sì certo, se ne blatera pure in quelle cloache della parola e dell’umano che sono i talk, gran parte dei media, la pubblicità, e anche nei comizi- ma anche ne discutono papi, filosofi, poeti. L’uomo è un essere che ama, e questo lo distingue dagli animali. L’esperienza dell’amore ci fa uscire da ogni ritratto che la ideologia o la sociologia vorrebbero farci. Si dice che siamo nell’epoca liquida. Ma l’amore appunto da un lato lo conferma dall’altro lo nega. Lo certifica e lo soffre. Lo conferma e ne urla la ferita. Il terrore può avere occhi di colomba che becca il cuore. Dunque, “l’amore è dei nuotatori”, dice il titolo di questo libro di Lucrezia Lerro edito da peQuod, ma non perché come ripete qualcuno siamo l’epoca liquida (no, questa è l’età dell’ansia, diceva più profondamente Auden). Bensì perché il nuotatore è da sempre emblema dell’uomo che deve attraversare qualcosa, gesto perfetto e misterioso, come nei dipinti antichi o nelle statue di Martini. Attraversare è vivere, e amare è la bracciata del nuotatore. Lerro fa un librettino elegante e micidiale e bambinesco come solo certe donne sanno essere. L’amore deve nuotare, stare a galla o andare in apnea, cercare e dimenticare rive, approdi. Un libro di riflessi lievi d’acqua ma anche di cavità buie, padri con i teschi di animali in soffitta, storie finite a colpi di pistola a bruciapelo. E risposte che a metà passeggiata tolgono il fiato, la pelle. Perché l’amore nei giorni dell’ansia è sempre all’erta, si osserva, prova abiti di continuo. E all’erta sono le poetesse: “Il tuo respiro è fermo nel bosco./ Vieni nel mio segreto/ e ti coprirò di parole bianche”