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Le vicende dei poeti sono strane

In che verso va il mondo (Sole 24 Ore)

Le vicende dei poeti sono strane

Le vicende dei poeti sono strane. Ma un poeta si distingue da altri scrittori per una specie di sconveniente fedeltà alla propria voce. Non la modula a seconda delle richieste, né sulle necessità. Non è esatto nemmeno parlare di “necessità interiore”. La poesia non è mai necessaria, ma assolutamente gratuita. Piuttosto ha luogo nei migliori poeti una obbedienza, un fedele ascolto della voce che in loro stessi si fa largo, decidendo lei le pause eventuali, gli inabissamenti. Tutto questo è evidente in certe biografie, ma vale per tutti. Uno che sembrava un poeta scomparso e invece ha battuto un colpo è Luca Cesari, studioso di estetica ritiratosi dalle aule della fascinosa bologna anceschiana ai borghi e ai boschi dove Romagna e Toscana si baciano e danzano austeramente. Ha dato alle stampe dopo quasi vent’anni un libro, “Quando posa in terra il piede di Rachele” per Quaderni Università aperta. Ha guadagnato menzioni e premi (come il recentissimo “Pascoli”) ma ha soprattutto segnalato a chi non lo sapesse (o se lo era dimenticato) che abbiamo un poeta colto, vivo e selvatico, che mette insieme in unica visione il “vecchio predone romagnolo” Stefano Pelloni, detto il Passatore e Nietzsche. Poeta di alta qualità percettiva, con Pasolini e Pound come “due colonne dello stretto”, e con i ritorni di Ungaretti, Cesari ci da un libro-viaggio tra radici (dedicato alla morte della madre, anche lei poetessa) e sogni pittorici. Il lettore ne esce sbandando, incerto di cosa ha veduto veramente, tra luci di foreste e acque e pitture e nomi sapienti. E’ l’autoritratto di un riemerso, tirato alla vita dalla luce dei nostri pittori del Quattrocento e da quella segreta della poesia: “Calcinerò su questo margine lunare di fiume/ come ora, con l’immaginazione fiammeggiante nei libri./ (…) Io parlo per lo stilo che risuona la mente/ non per volubili beni.”. Il che detto in era di crisi –di soldi e parole- è violentissima, caritativa verità.